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25 Fatti Incredibili Che Riguardano Il Corpo Umano

Quando si dice che il corpo umano sia una macchina portentosa, non si sta di certo facendo un’affermazione esagerata! Se infatti andiamo a leggere i numeri e le caratteristiche del complesso sistema corporeo di cui siamo dotati, non possiamo che rimanere sorpresi dalle sue infinite capacità.

Di seguito abbiamo raccolto una lista di 25 super-poteri che sicuramente vi strapperanno qualche “wow!”.

1- La cornea è l’unica parte del corpo priva di vasi sanguigni. Essa riceve infatti ossigeno direttamente dall’aria.

2- Il cervello umano ha una capacità di memoria che supera quella di un hard disk da 4 terabyte.

3- I neonati umani sono in grado di respirare e deglutire allo stesso tempo per i primi mesi di vita.

4- La tua testa è composta da 29 ossa (8 nella scatola cranica e 21 nella faccia).

5- Un impulso nervoso può arrivare a viaggiare alla velocità di oltre 400 km/h.

6- Un singolo cervello umano genera in un giorno più impulsi elettrici di tutti i cellulari del mondo messi insieme.

7- Un corpo umano di medie dimensioni contiene zolfo sufficiente ad uccidere le pulci di un cane, carbonio sufficiente per 900 matite, abbastanza potassio per azionare un’arma, grasso sufficiente per 7 saponette e acqua per riempire un barile di 50 litri.

8- Lungo una vita intera, il cuore umano pompa 180 milioni di litri di sangue.

9- Nel tempo che impieghi a leggere questa frase, 50.000 cellule del tuo corpo muoiono e vengono sostituite.

10- Le impronte digitali si formano nell’embrione umano già dopo i primi due mesi di sviluppo.

11- Il cuore delle donne batte più velocemente di quello degli uomini.

12- Un uomo di nome Charles Osborne ebbe il singhiozzo per 68 anni consecutivi (dal 1922 al 1990).

13- Secondo molti studi, i mancini vivono in media 9 anni in meno dei destri.

14- Due terzi della popolazione mondiale piega la testa verso destra quando deve baciare qualcuno.

15- Una persona dimentica in media il 90% dei suoi sogni.

16- La lunghezza totale dei vasi sanguigni umani si aggira intorno ai 10.000 km.

17- La frequenza cardiaca è in generale più bassa in primavera che in autunno.

18- In una vita intera, una persona può ricordare 150 trilioni di informazioni.

19- Quando arrossisci, anche il rivestimento del tuo stomaco diventa rosso.

20- Disperdiamo l’80% del calore corporeo attraverso la testa.

21- La sensazione di sete appare già quando perdiamo l’1% del liquido corporeo; se ne perdiamo il 5% rischiamo di svenire, con il 10% addirittura possiamo morire per disidratazione.

22- Ci sono almeno 700 enzimi attivi nel corpo umano.

23- In media, un bambino di 4 anni pone 450 domande al giorno.

24- Non solo gli umani, ma anche i koala hanno impronte digitali uniche.

25- Ogni essere umano sbatte le palpebre 12.000 volte al giorno.

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Ecco Perché Dovresti Spegnere Tablet E Smartphone Un’ora Prima Di Andare A Dormire

Prima di cadere in un sonno profondo ormai quasi tutti non rinunciano a dare un’ultima occhiata al cellulare o a sfogliare un eBook sul proprio tablet. Non ce la sentiamo proprio di staccarci dalla tecnologia, neanche nel momento più rilassante della giornata quale quello di andare a dormire.

Ma bisogna tener presente che il nostro organismo viene negativamente influenzato da quest’abitudine, risentendone il giorno dopo ed il giorno dopo ancora. In che modo?

Un gruppo di studenti dell’Università di Buenos Aires ha condotto una ricerca per capire in che modo l’utilizzo dei cellulari influisca sulla qualità del sonno. Dopo aver eseguito dei sondaggi coinvolgendo giovani tra i 18 e i 29 anni, gli studenti hanno riscontrato che, anche se i partecipanti al sondaggio dichiaravano di aver dormito tra le 6 e le 8 ore al giorno, si sentivano stanchi e fiacchi. Ma come mai?

Andando più in profondità nel sondaggio si è scoperto che il 90% degli intervistati ha asserito che dorme con il proprio telefono cellulare accanto e il 70% ha dichiarato di usarlo prima di andare a dormire. Il problema sta nel fatto che:

- il riflesso della luce dello schermo sul bulbo oculare inibisce la produzione della melatonina, responsabile della regolazione del sonno: quindi le persone colpite impiegano più tempo ad addormentarsi e l’efficacia del riposo non è adeguata;

- dormire, invece, con i cellulari accesi nelle vicinanze non è ideale anche se lo schermo è spento, perché il cervello rimane in uno stato di allerta permanente a causa della possibilità dell’arrivo di messaggi e chiamate.

Conclusione? Gli autori della ricerca consigliano di spegnere il cellulare almeno un’ora prima di andare a dormire. È un semplice cambio di abitudine, ma allo stesso tempo risulta cruciale per migliorare la qualità del sonno.

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4 Semplici Abitudini Per Prevenire O Attenuare La Comparsa Della Gobba

Quella che comunemente chiamiamo gobba, e che in medicina si chiama ipercifosi, è un’accentuazione della curvatura fisiologica della spina dorsale, nota come cifosi. Questa condizione patologica è visibile soprattutto nelle donne di età avanzata e può essere causata da vari fattori, quali artrite, osteoporosi, debolezza muscolare o anche solo abitudini errate.

Di solito si presenta in forma lieve e sopportabile, ma se si aggrava può davvero essere invalidante, poiché genera dolore, difficoltà nella respirazione e nella digestione e molto altro.

Quando si hanno dei problemi in tal senso è fondamentale consultare un Chiropratico , ma poiché siamo dell’idea che prevenire sia sempre meglio che curare, vogliamo consigliarvi 4 dritte per prevenire la comparsa di questa fastidiosa condizione.

1. Yoga

La pratica dello yoga ha come effetti principali il rafforzamento dei muscoli e il miglioramento della flessibilità. Per questo è stato ampiamente osservato che la pratica di questa disciplina aiuti a contrastare l’insorgenza di una cifosi accentuata.

2. Vitamine C e D

Mentre la vitamina C, cioè l’acido L-ascorbico aiuta il tessuto connettivo a rimanere in salute, la vitamina C permette di assimilare il calcio ed è fondamentale per la salute delle ossa.

3. Una postura corretta

Mantenere una postura corretta nella vita di tutti i giorni non è facile, complice la sedentarietà imperante nelle nostre attività. Sforzarsi in questo senso però può avere effetti incredibili: a beneficiarne sono soprattutto i muscoli della schiena che si fortificano e sostengono meglio la colonna vertebrale evitando che collassi.

4. Esercizio fisico costante

Esercizio fisico costante ci aiuterà a rafforzare e mantenere tonici i muscoli della schiena e del collo, prevenendo contemporaneamente la perdita di vigore nelle ossa. Come nel caso della postura, mantenere i muscoli in salute vuol dire pesare meno sulla spina dorsale.

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Un Bambino Ha Bisogno Di almeno 12 Abbracci Al Giorno Per Crescere Bene

L’importanza del contatto fisico in un rapporto viene spesso sottovalutata, eppure si tratta di qualcosa di naturalmente terapeutico per tutti noi, inclusi i bambini.
Per abbracciare i piccoli di casa, poi, non ci dovrebbe essere bisogno di un motivo, ma sapere quali benefici effetti ha su di loro questo semplice gesto vi spronerà a farlo ancora più spesso.
Come diceva la famosa psicoterapeuta Virginia Satir: “Per sopravvivere abbiamo bisogno di quattro abbracci al giorno; per sostenerci otto; per crescere dodici“.

Il cervello di un bambino trae innumerevoli benefici da un abbraccio

  • Abbracciando vostro figlio farete in modo che i recettori della sua pelle (corpuscoli di Pacini) si attivino e vadano a stimolare il nervo vago, il quale trasmette al cervello impulsi che hanno effetti positivi sull’umore, l’appetito, la motivazione e il sonno.
  • Un abbraccio ha il potere di produrre dopamina, un neurotrasmettitore che svolge diverse funzioni nel cervello, fra cui quella di sollevare l’umore, infondere sensazioni di piacere e attenuare i livelli di stress.
  • Libera l’ormone dell’amore: il contatto di un abbraccio libera anche ossitocina, un ormone importante non solo nelle ultime fasi della gravidanza e durante il parto e l’allattamento, ma anche nelle fasi successive della vita in quanto attenua l’ansia e aumenta il livello di fiducia ed empatia. Un vero toccasana della sfera emotiva.
  • Riduce il livello di cortisolo nel sangue: un esperimento ha dimostrato che anche solo abbracciando un oggetto come un peluche durante una conversazione è in grado di abbassare i livello di questo ormone, spesso associato allo stress.

Mai sottovalutare il potere di un abbraccio

Cosa percepisce un bambino quando lo abbracciamo? Un mare di sensazioni positive! Si sente amato, protetto, sicuro…
Tutto questo, al contrario di quanto sostengono alcune persone, non ne mina la sicurezza ma, al contrario, li aiuta a sentirsi sicuri di sé poiché la base da cui partono per relazionarsi col mondo esterno è una base fatta di amore. La loro persona trae beneficio dalla consapevolezza di essere amati e questo li prepara a relazionarsi con gli altri con una buona autostima.
Insomma… Ogni abbraccio che darete a vostro figlio è un regalo dal valore inestimabile!

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Vertigini, Mal Di Schiena E Problemi Di Postura: E Se Fosse Colpa Dei Denti Storti?

Avete mai riflettuto su quanto il nostro corpo sia una macchina praticamente perfetta?

Nonostante qualcosa possa andare nel verso sbagliato, continua ad esserlo perché porta avanti con estrema precisione migliaia di processi involontari, senza che noi ne siamo al corrente. Ciò che è ancora più curioso è il fatto che esistono dei collegamenti insospettabili tra le diverse parti del corpo: sapete ad esempio che una dentatura non allineata può causare problemi di deambulazione? Il motivo è facile da spiegare…

Quando parlano di occlusione, i dentisti si riferiscono alla chiusura delle arcate dentali: ognuno di noi le serra in maniera differente anche se esiste un solo modo di farlo correttamente. Per considerarsi normale, l’occlusione dentale deve comportare le seguenti condizioni:

1)
L’arcata dentale superiore si sposta in avanti rispetto a quella inferiore, e la coppia di molari e premolari superiore precede di mezzo dente circa l’omologa inferiore.
2) Ogni dente tocca esattamente due denti dell’altra arcata.
3) Gli incisivi superiori coprono di un terzo la lunghezza di quelli inferiori.

Solo se si verificano tutte e tre le condizioni i muscoli del volto e del collo non sono soggetti a tensioni. Al contrario, se si verifica una situazione differente da quella descritta, vuol dire che l’occlusione è causa di un anomalo funzionamento dei muscolisopra citati, oltre a quelli responsabili della deglutizione, della masticazione e dell’articolazione dei suoni.

L’anomalia si estende però anche ad altri muscoli del corpo, come quelli addetti alla deambulazione e alla postura. Il motivo? La tensione si propaga sulla colonna vertebrale che ovviamente determina il modo in cui camminiamo. Non è raro che soggetti che manifestano problemi ai denti e malocclusione accusino anche mal di schiena, cifosi e deambulazione scorretta.

Le problematiche che può causare una malocclusione sono anche altre: può essere compromesso la struttura dell’orecchio interno, provocando vertigini, giramenti di testa improvvisi e problemi a mantenere l’equilibrio, e possono scaturire anche reflussi gastroesofagei.

Dunque, i motivi per cui ci si dovrebbe prendere cura dei denti non è solo per un fatto estetico ma, come ci si doveva aspettare, per mantenere in salute tutto il resto del corpo.

Se soffrite di questi sintomi non esitate a contattarci la Chiropratica Caronti è ciò che fa per voi.

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Collegamenti tra intestino e schiena

E’ importante tenere in considerazione l’intestino come causa di mal di schiena.

Intestino e schiena sono intimamente collegati da molti punti di vista, sia anatomici che funzionali: per questo si influenzano a vicenda.

#1 COLLEGAMENTO ANATOMICO

Tutta la struttura dell’intestino, dal tenue al colon, è in intimo contatto con la colonna vertebrale e con i suoi muscoli.

Si può quindi capire come l’irritazione cronica dell’intestino possa avere un effetto negativo sui muscoli della schiena, rendendoli maggiormente contratti.

A fare le spese di questa situazione è in particolare il muscolo psoas, che vedremo più tardi, ma che come puoi vedere è uno di quelli più a contatto con l’intestino.

Relazione intestino-psoas

#2 L’INTESTINO INFLUENZA LA QUALITÀ DEI TESSUTI

Tutto ciò che mangiamo serve a nutrire i nostri tessuti, compreso il tessuto muscolare.

Se la nostra dieta è povera di nutrienti provenienti da cibi freschi, ed il nostro intestino è cronicamente poco funzionante, l’assorbimento dei nutrienti sarà scarso.

Di conseguenza, peggiorerà la qualità dei nostri tessuti, ed il tessuto muscolare sarà uno dei primi a farne le spese.

#3 IL MICROBIOTA INTESTINALE

La flora microbica intestinale ha suscitato grande interesse nella ricerca medica dal 2010 in poi.

Si è scoperto che la grande quantità di batteri che popola il nostro intestino è responsabile di una serie di funzioni indispensabili alla nostra sopravvivenza.

Non solo: la produzione di alcune sostanze chimiche può avvenire soltanto in presenza di una flora microbica in buona salute.

In presenza di problemi intestinali, e quindi di verosimile flora microbica non in buona salute, abbiamo una maggiore possibilità di avere dolore ed infiammazione intestinale, che come abbiamo visto possono propagarsi alla colonna vertebrale.

SINTOMI DI QUANDO È L’INTESTINO AD ESSERE RESPONSABILE DEL MAL DI SCHIENA

Sfortunatamente non ci sono esami o sintomi che determinino con precisione quando il problema è l’intestino, nè si può escludere che lo sia anche se si hanno “problemi vertebrali”.

Il metodo migliore è fare una valutazione completa e ragionare sui sintomi.

Infatti, chi ha problemi alla schiena legati (almeno in parte) all’intestino:

  • ha solitamente dolore uniforme, non localizzato in un punto
  • avverte anche sensazioni di “bruciore“
  • ha concomitanza di gonfiori, stipsi o colon irritabile

Un metodo molto funzionale è quello “empirico”: si prova ad impostare un regime alimentare ad hoc per almeno un paio di settimane, e si assiste alle reazioni.

Se c’è un miglioramento parallelo delle funzioni intestinali e del mal di schiena avremo trovato la causa.

COSA PUOI FARE DA SUBITO

Ci sono diverse cose che puoi mettere in pratica immediatamente, senza dover fare alcuna visita o approfondimento.

Questi semplici consigli possono permetterti di migliorare da subito sia la tua funzionalità intestinale, sia il tuo mal di schiena, che questi siano collegati o meno.

#1 SEGUI UNA ALIMENTAZIONE CIRCADIANA

Diversi studi hanno indicato che l’alimentazione circadiana è quella che più favorisce le funzioni intestinali e gastro enteriche generali, perchè rispetta i fisiologici ritmi del corpo.

#2 FAI DEL MOTO E BEVI MOLTA ACQUA

Una leggera attività sportiva e una corretta idratazione aiutano la peristalsi e quindi la corretta attività intestinale.

CONCLUSIONE

Mal di schiena e problemi intestinali sono spesso in concomitanza.

Se si vuole migliorare lo stato di benessere complessivo, si deve lavorare sia sull’ aspetto alimentare sia sull’ aspetto fisico, oltre che naturalmente su quello psicologico.

 

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I piedi di chi porta da sempre scarpe sono poveri, come pure la sua motricità e postura. Non è mai troppo tardi per diventare ricchi.

 

Nel corso dei secoli l’essere umano ha sempre dovuto adattarsi all’ambiente circostante per sopravvivere.

Alcuni di questi adattamenti hanno stimolato miglioramenti, altri dei peggioramenti. E’ il caso dei nostri piedi che hanno dovuto adattarsi a stare rinchiusi dentro scarpe lisce ma scomode, e a calpestare superfici senza asperità. Questo necessario adattamento alle comodità della civiltà moderna, ha reso più povera non solo la nostra percezione sensoriale ma anche il nostro cialis portamento. Una cattiva abitudine che in molti casi

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ha contribuito a favorire sintomatologie dolorose derivanti da una innaturale deambulazione e postura.

Nel tentativo di porre rimedio, molto spesso si è finito con il peggiorare le cose. La maggior parte degli aiuti tecnologici in questo campo, solette e plantari, scarpe pronanti o spinanti, non importa in che materiale o in che forma confezionati, hanno tutti un comune denominatore devastante: proteggere i nostri piedi.
Non si è capito che i nostri piedi non vogliono essere protetti, ma allenati a proteggersi da soli. Se a vostro figlio che non sa nuotare mettete un salvagente, e non fate altro, scordatevi che possa diventare bravo come un pesce. Prima o poi qualcuno dovrà insegnargli i rudimenti del nuoto. Per i nostri piedi il discorso non è molto diverso. Fin da piccoli li proteggiamo e ci dimentichiamo di allenarli. Così facendo proibiamo ai nostri appoggi di incontrare quelle sensazioni che sono promotrici della corretta crescita e forma dei nostri piedi. La camminata e la corsa che ne deriva non è naturale.

Abebe Bikila vince la maratona all' Olimpiade di Roma 1960 correndo a piedi nudi (fonte wikipedia.com)

Oggi, per crescere dei buoni piedi, bisogna cominciare molto presto. Non bisogna perdere nessuna occasione per far sentire ai nostri piedi il caldo e il freddo e soprattutto non bisogna temere che i piedi si sciupino camminando su superfici aspre. Per voi maratoneti, l’immagine e il ricordo del grande Abebe Bikila, è un buon esempio di questa ricchezza. Certo se non avete cominciato a correre scalzi fin da piccoli come ha fatto lui, scordatevi di poter correre una maratona, ma la ricchezza sensoriale fatta dai suoi piedi, ha reso possibile i suoi successi. L’esperienza fatta a piedi nudi è stata promotrice della sua forza ed eleganza nella corsa, leggera e allo stesso tempo potente. Una rullata al suolo perfetta che lo avrebbe distrutto dai piedi alla testa se fosse stato diversamente. Il piede nudo, che sente il terreno direttamente, diventa il coordinatore perfetto di tutte le sinergie motorie. Un eccellente direttore d’orchestra per quella melodia cinetica che è garanzia di un corretto utilizzo di tutto l’apparato locomotore.

Ecco, voi dovreste esercitare la vostra efficacia allo stesso modo, cominciando con il camminare e poi con il corricchiare a piedi scalzi. Sono le sensazioni di contatto diretto con pressioni diverse nelle diverse parti del piede, combinate a movimenti di rullata e di torsione nelle più svariate combinazioni, che danno ricchezza ai nostri movimenti, rendendoci unici e inconfondibili nel nostro portamento, nella nostra postura ed in definitiva nella nostra motricità.

Solette Prima. Per camminare a "piedi nudi" con le Vostre scarpe.

Dal libro di Norman Doidge, Il cervello infinito, a pagina 104, ecco una conferma dell’importanza dello stimolo sensoriale in arrivo dai nostri piedi; “… il lavoro si sta concentrando sul «controllo motorio grossolano», una funzione che si deteriora con l’invecchiamento, provocando perdita d’equilibrio, tendenza a cadere, difficoltà di movimento. A parte l’indebolimento dell’apparato vestibolare, questo declino è causato dalla diminuzione del feedback sensoriale proveniente dai piedi. Secondo Merzenich, l’aver indossato le scarpe per decenni limita il feedback sensoriale dai piedi verso il cervello. Se camminassimo a piedi scalzi, il nostro cervello riceverebbe una grande varietà di input, come se camminassimo su una superficie irregolare. Le scarpe sono una piattaforma relativamente piana che disperde gli stimoli, e le superfici su cui camminiamo sono sempre più artificiali e perfettamente lisce. Ciò porta a « de-differenziare » le mappe cerebrali a cui afferiscono le piante dei piedi, limitando così la guida che il tatto fornisce al controllo dell’equilibrio. Quindi iniziamo a usare bastoni, stampelle, deambulatori, oppure ci affidiamo agli altri sensi per mantenere l’equilibrio. Ricorrendo a queste compensazioni anziché esercitare i sistemi cerebrali compromessi, non facciamo che accelerarne il declino.”

 

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Influenza? Vi salvate così

Sappiamo tutti che cos’è l’influenza e come prevenirla: dobbiamo coprirci bene e non prendere colpi d’aria. Quello che forse non sappiamo è il ruolo importante giocato dal corretto rapporto tra umidità e temperatura.
La prima barriera contro agenti aerei spray esterni, virus, batteri e

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impurità è allestita nel nostro organismo nella gola e nel naso. In queste aree e in poco spazio è predisposto un complesso sistema di purificazione, riscaldamento e umidificazione dell’aria che respiriamo, per adeguarla alle nostre esigenze vitali, con il minore stress possibile.

NASO E BOCCA
Naso e bocca si dividono questo difficile compito di condizionamento dell’aria che respiriamo. Nei pochi istanti che l’aria trascorre tra i turbinati del naso e nel cavo orale, essa viene filtrata, umidificata e analizzata da particolari recettori nervosi, con il

compito di sentinella, contenuti nel tessuto mucoso che riveste la cavità orale e il naso in particolare.
L’importante è che nell’intervallo tra un atto respiratorio e l’altro (5 secondi circa in condizioni normali) l’aria subisca un condizionamento tale da non risultare nociva.

Già nella trachea e in condizioni ideali l’aria che respiriamo raggiunge un’umidità intorno all’80% e un innalzamento della temperatura vicino a quella corporea.
Qualsiasi condizione di umidità e di temperatura diverse costa un enorme stress al nostro organismo.
Quando le caratteristiche dell’aria che respiriamo sono ben lontane dalla normalità, la mucosa che ricopre il cavo orale perde la sua efficacia filtrante e monitorante e quindi un adulto a riposo, a ogni atto respiratorio, ingerisce mezzo litro di aria non purificata. Gli agenti patogeni, sempre presenti nell’aria in grande numero, oltre a particelle di pulviscolo, superano le barriere difensive e invadono copiose il nostro organismo. Ci sono serie probabilità di ammalarci se siamo individui con un sistema immunitario debole.

IL RISCALDAMENTO
Un particolare meccanismo deve essere portato alla nostra attenzione per meglio capire come ci mettiamo nelle condizioni di soccombere alle malattie virali e quindi all’influenza.
Con i primi freddi noi accendiamo il riscaldamento: quando all’esterno la temperatura scende intorno allo zero, noi in casa abbiamo sempre una temperatura superiore, che fisseremo per comodità a 20°C.
La saturazione dell’aria è regolata da leggi fisiche. Essa è maggiore con l’aumento della temperatura e l’abbassa mento della pressione atmosferica. Durante l’inverno, se la temperatura è bassa e non piove, le molecole d’aria, al pari di una mongolfiera, potranno trasportare carichi di umidità relativa del 50-70%. Molecole d’aria, a 5°C e con una percentuale di umidità relativa del 50-70% sono ideali.
Proviamo a vedere che cosa succede alla nostra particella d’aria quando entra nei nostri appartamenti riscaldati.
Passando da +5°C a +20°C, la molecola d’aria subisce una forte dilatazione (il pallone della mongolfiera si gonfia), ma, non trovando fonti umide disponibili, questo riscaldamento determina un brutale abbassamento del tasso di umidità.

UMIDITA’
In teoria, se prima l’umidità era del 50%, ora può scendere a valori ben sotto il 20. L’aria è più calda, ma poco umida. Poca umidità inaridisce le sentinelle delle vie respiratorie e le rende inefficaci contro batteri e virus.
Le probabilità che, a ogni atto respiratorio, maggiori quantità di agenti nocivi possano raggiungere indisturbati il nostro organismo, crescono a dismisura. Ora possiamo ammalarci. Il primo meccanismo di difesa che l’organismo predisporrà, ma ormai a malattia in corso, sarà quello di farci gocciolare il naso, riumidificando il cavo orale e facendoci starnutire per liberarci dagli ormai troppo numerosi aggressori.

COME PREVENIRE
E’ importante misurare con un igrometro (apparecchio disponibile anche a costi modici) il tasso di umidità dell’aria che respiriamo. Non basta misurare la temperatura.
Valori di umidità sotto il 50% sono a rischio. Bisogna allora predisporre l’umidificazione degli ambienti in cui soggiorniamo. L’efficacia dei contenitori d’acqua appesi al calorifero è ben poca cosa, perchè la superficie evaporante è irrisoria. Le camere da letto, nelle quali pernottiamo per molte ore senza ricambio d’aria, dovrebbero essere poco riscaldate. Esistono in commercio umidificatori che possono fare al caso nostro.

QUANDO USCITE DALLA PISCINA FERMATEVI 3 MINUTI NELL’ATRIO
Un altro grosso problema è rappresentato dal microclima che noi creiamo per vivere al caldo, quando la stagione è fredda.
Bisogna limitare al massimo le differenze di temperatura superiori ai 20°C e povere di umidità, non possiamo di colpo respirare aria con superiori allo zero gradi: dobbiamo dare qualche minuto di tempo all’organismo per riorganizzarsi.

Prima di uscire da una piscina, dove avete portato i vostri figli per le lezioni di nuoto, restate qualche minuto in un locale a temperatura e umidità intermedie.
Nessun passaggio repentino, da microclima estivo a uno invernale e viceversa, è salutare, specie se compiuto molte volte al giorno. La capacità di adattamento a situazioni difficili e le risposte a sollecitazioni stressanti saranno comunque migliori in quelle persone che, per condizione genetica, stile di vita,età, possono avere qualche vantaggio,ma il principio che esponiamo vale per tutti.

In particolare vi sarà possibile prevedere con anticipo quali saranno i periodi più a rischio. Come? Nelle giornate con forte vento di tramontana, la temperatura si abbasserà di molto. Già all’aperto, quindi, la nostra particella d’aria sarà povera del suo carico di umidità.
Quando poi entrerà in casa e verrà riscaldata a 20°C, l’umidità risultante sarà bassa, troppo bassa per essere fisiologicamente respirabile.

IL SEGRETO? UMIDITÀ 50-70%
Quando ancora le case non avevano i termosifoni, durante l’inverno, l’unico locale riscaldato era la cucina. Immancabile una stufa, con un un serbatoio di acqua calda sempre a temperatura di ebollizione, che manteneva un corretto rapporto tra temperatura e umidità. Ora, nei locali riscaldati da termosifoni o pannelli radianti, il tasso di umidità che si raggiunge è spesso insufficiente a garantire una corretta funzione del nostro apparato respiratorio.
Riassumendo: attenti al giusto grado di umidità, che deve risultare non inferiore al 50% e non superiore al 70%, se vogliamo riprodurre condizioni vivibili e scongiurare il nemico numero uno di questi giorni: l’influenza.

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